Il ghiaccio, acqua allo stato solido quando viene raffreddata ad una temperatura sotto i 0 °C. Davvero è tutto qui?
Iniziamo dicendo che il ghiaccio è uno tra gli elementi più utilizzati nel settore alimentare per una serie di scopi, dalla conservazione alla presentazione dei prodotti. La sua versatilità, combinata alla sua natura fredda e “igienica”, lo rende un elemento indispensabile in molti contesti, come ristoranti, bar, supermercati e industrie alimentari.
Nelle conservazione degli alimenti, gioca un ruolo cruciale per mantenere bassa la temperatura, permettendo così di preservare i cibi freschi più a lungo, rallentando il processo di deterioramento e prevenendo la proliferazione di batteri nocivi.
Oltre alla conservazione, il ghiaccio viene impiegato anche per la presentazione di alimenti e bevande. Nei bar e nei ristoranti, il ghiaccio viene spesso utilizzato per raffreddare le bevande, garantendo un’esperienza piacevole ai clienti. Inoltre, viene utilizzato per mantenere fresche insalate, frutta e frutti di mare nelle vetrine espositive, migliorando l’aspetto estetico dei prodotti.
Quando si parla di ghiaccio per uso alimentare, la sicurezza è una priorità assoluta. È fondamentale adottare misure rigorose per prevenire la contaminazione batterica e garantire che il ghiaccio stesso non diventi una fonte di infezione, utilizzando una serie di precauzione (acqua potabile, igiene delle mani e dei contenitori e attrezzature, conservazione adeguata).
Ghiaccio è anche cocktail d’estate, è una bibita fresca, l’on the rocks di alcuni liquori (whisky, aperitivi, digestivi, ecc.).
In questi casi il ghiaccio è un vero e proprio ingrediente e come tale non può essere sottovalutato.
Piuttosto diverse sono le tipologie e specifiche le competenze di chi lo utilizza (barman/lady, esperti del settore e dell’arte della mixology). Le tipologie di ghiaccio, in questo caso, sono 7: cubetti standard, cubetti grandi (XL), ice ball, collins spears, tritato, secco e crystal clear.
I cubetti di ghiaccio di dimensioni standard misurano circa 3×3 cm e sono il tipo di ghiaccio più frequentemente utilizzato dai barman, hanno una superficie ampia e spessa che evita che si sciolgano troppo velocemente.
I cubi di ghiaccio XL sono grandi in genere 5×5 cm e si sciolgono più lentamente dei cubetti di ghiaccio standard, ciò riduce la quantità di acqua che viene diluita nel cocktail.
Poi ci sono le Ice ball usate per i liquori o i cocktail più forti e si sciolgono più lentamente.
Il ghiaccio Collins Spears è piuttosto insolito, non si utilizza spesso ed ha la forma di un blocco lungo.
Il ghiaccio tritato è un tipo di ghiaccio molto usato per dare un effetto simile a una granita; aggiunge molta consistenza al cocktail, lo rende ultra rinfrescante e lo diluisce quanto basta.
Il ghiaccio secco invece è molto particolare, con un effetto fumoso, ed è consigliabile usarlo con i guanti per evitare ustioni. E infine il crystal clear, trasparente come il vetro.
In conclusione, no, non si fa presto a dire ghiaccio e non si fa presto ad usarlo.
Piuttosto è necessario tenere bene a mente che nel settore degli alimenti in genere c’è sempre tanto bisogno di studio e conoscenza senza dare mai per scontato né ciò che abbiamo davanti e la professionalità di chi lavora in questi ambiti.